Mollate le cime, allontanate la barca dal pontile e il fiume vi accoglierà. La vacanza in Houseboat inizia subito e continua per tutta la durata della crociera. Un viaggio dove i tempi e la rotta, tracciati sulle mappe, sono sempre decisi dall’equipaggio.
Casa con molte comodità e mezzo di trasporto insieme, le barche noleggiate da Houseboat, compagnia italiana che fa parte della grande e internazionale LeBoat, danno la possibilità di scoprire – anche a chi non ha la patente nautica – l’affascinante mondo della laguna veneta e friulana, muovendosi lungo i fiumi, alla scoperta di un ambiente che dalla natura ancora selvaggia vi porta alle sontuose ville venete o alle spiagge dell’alto Adriatico.
Se sai guidare l’auto sai guidare anche una houseboat. Questo il motto della famiglia Moretti che vi accoglie nella base-darsena di Lughigano di Casale sul Sile. Per chi non ha mai condotto una barca, lo staff è a disposizione per una lezione su guida e ormeggio. Per chi vuole studiare a casa e arrivare preparato, il sito internet della compagnia mette a disposizione il “Manuale del capitano” e pratici video. Una crociera in house boat prevede un equipaggio minimo di 2 persone, ma per chi è alle prime armi qualche aiuto in più non guasta. Libertà, spirito di squadra, affiatamento, voglia di scoperta saranno i temi del viaggio.
La sicurezza la mette Houseboat che vi consegnerà carte di navigazione dettagliatissime e ricche di consigli, oltre a garantire l’assistenza in caso di difficoltà. Quindi fate le valigie – o meglio le sacche morbide che in barca sono più comode – e partite. Potete chiedere che una prima cambusa vi venga fatta trovare a bordo e poi navigando scoprirete i prodotti tipici del territorio. Una settimana è la durata ideale per una crociera, ma anche 3 o 4 giorni possono bastare per una prima esperienza.
Sono le rive basse del Sile, rigogliose di verde, a fare da prima scenografia al viaggio. Il più lungo fiume di risorgiva d’Italia, fino agli anni Cinquanta del Novecento era l’autostrada che consentiva gli scambi tra la laguna e la terraferma. Lungo le alzaie i buoi camminavano lenti a trascinare i burci colmi di merci. Quelle grandi barche oggi sonnecchiano, ormai legnosi scheletri, a Casier. Di fronte ad un vero e proprio monumento di archeologia industriale che, nonostante l’abbandono, è di grande fascino.
La somiglianza col cugino veneziano è evidente, infatti l’imponente stabilimento della Chiari & Forti era in precedenza un Mulino della Stucky. L’insegna in una torre dichiara ancora oggi che qui veniva prodotto un famoso olio che donava l’agilità per saltare le staccionate. Alto svetta il campanile di Casier che si specchia nell’acqua e dona un po’ d’ombra per le chiacchiere in piazza.
Poco distante la seicentesca Villa Barbaro – Roman, mimetizzata tra il verde circostante, e la classica e austera Villa Barbaro -Valier, sono il segnale che questa era terra dei veneziani.
Dalla seconda metà del XV secolo i patrizi veneziani iniziarono a comprare latifondi in terraferma e a costruire ville che, oltre ad essere luogo di villeggiatura e svago estivi, avevano la funzione di punto di gestione e amministrazione delle campagne coltivate a mais e frumento, fiancheggiate da alberi da frutto e orti.
È la campagna veneta quella che si distende al di là delle sponde del fiume. Si vedono tracce di vecchi mulini, fornaci e squeri in un ambiente naturale dove le fronde dei salici accarezzano l’acqua e accompagnano il ritmo lento della navigazione. Ontani e querce secolari scandiscono il passaggio mentre i cigni si cimentano in prodigiosi sorvoli e acrobatici ammaraggi. Le nere e piccole folaghe approfittano di minuscoli isolotti per crearsi un privatissimo nido. I canneti proteggono la cova.
Ottimo compagno di viaggio è la bici, che consente piccole incursioni nell’entroterra. Prima tappa: Roncade. Il cinquecentesco complesso di villa e barchesse nascosto e protetto da alte mura e una porta turrita, voluto dal
nobile veneziano Gerolamo Giustiniani, è un esempio di villa veneta del tutto originale. A Biancade di Roncade la leggenda vuole che gli abitanti della romana Altino, in fuga da Attila, abbiano sepolto i loro tesori prima di muoversi verso le isole della laguna.
Se il tesoro degli antichi veneti non è ancora stato trovato, non sarà invece difficile scovare l’attuale tesoro di queste terre: i vigneti. A segnare il territorio sono i lunghi filari che costruiscono il catalogo dei grandi vini veneti: Prosecco, Pinot Grigio, Raboso, Chardonnay, Sauvignon, Tai Bianco, Merlot, Cabernet. Andando alla scoperta del gusto può capitare di imbattersi in aziende ad alta tecnologia, dove l’antica sapienza dei padri si è trasformata in accorto sviluppo aziendale, dove le antiche masserie sono diventate innovative aziende dove la degustazione del vino è diventa esperienza plurisensoriale.
Ritornati sul fiume, ci si imbatte in Villa Barbaro-Gabbianelli, la più antica tra le ville del Sile, secondo la tradizione voluta dalla regina di Cipro Caterina Cornaro che in queste terre trevigiane trovò la sua nuova patria.
La crociera continua tra profumo di bosco, di alberi in fiore, di erba appena tagliata, in un silenzio interrotto dai suoni della vita quotidiana che il fiume accoglie e restituisce attutiti. Scendendo verso sud il consiglio è quello di spostare lo sguardo in alto, sui tetti delle case potreste scoprire le cicogne che da anni amano questi luoghi.
Il Sile accompagna verso Venezia e quando comincia a sentirsi l’inconfondibile profumo della laguna, la storia impone una sosta ad Altino. Città e porto dei Veneti Antichi fin dall’XI secolo a.C. , Altinum fu terminal marittimo e terrestre del nord Adriatico in età romana, imponente città di 20.000 abitanti attraversata da un reticolo di canali. Era Venezia prima di Venezia. Il graduale abbandono della città ha portato alla nascita di Venezia, partendo dall’isola di Torcello che sta proprio lì davanti. Il museo, di rinnovato allestimento, racconta lo splendore e la vita quotidiana di Altinum ed è il legame tra passato e realtà, in quella sua posizione verso
la laguna e sopra le linee di decollo degli aerei in partenza dall’aeroporto Marco Polo.
Dalla chiusa di Portegrandi si entra in laguna dal lato più selvaggio. Le briccole di segnalazione portano in un’ora di navigazione alle prime isole veneziane: Torcello, Burano e Mazzorbo. Qui gli ormeggi riservati della compagnia sono la migliore soluzione per godersi Venezia, affrontando poi il traffico marittimo con i mezzi pubblici. Con l’houseboat si può ormeggiare anche a Sant’Erasmo.
Qui la bici è l’alternativo mezzo per scoprire i vigneti, i campi del carciofo violetto e i tipici prodotti dell’orto di Venezia,ottimi per preparare una cena veneta. Un consiglio: provate a confondervi tra i veneziani in fuga dalla folla nella spiaggetta del “bacan”.
Dalla magnificenza di Venezia si può proseguire il viaggio in modi diversi. Verso lo splendore delle ville della Riviera del Brenta, lungo la laguna sud accompagnati dai colori dell’isola di Pellestrina e i pescherecci di Chioggia. La rotta di nord-est vi può portare verso le spiagge attrezzate di Jesolo, Caorle e le sue valli, Bibione (da dove risalendo il fiume Stella si può raggiungere l’altra base della compagnia a Precenicco) per proseguire lungo la Laguna di Marano e raggiungere Grado che vi accoglierà con la sua storia paleocristiana e la sabbia dorata.
Se la crociera vi è piaciuta, potete provare anche le tante proposte fluviali europee, dal francese Canal du Midi alla verde Irlanda. Non siete ancora soddisfatti? L’ultima novità in fatto di mete è il Canada.
Info:
https://www.houseboat.it/home
https://www.leboat.it/
http://www.parcosile.it/
In collaborazione con www.houseboat.it
Testo di Eva Vallarin
Foto di Eva Vallarin e www.houseboat.it
Spettabile Latudinex,
Siamo interessati ad una vacanza in Houseboat dal 1 al 3 novembre prossimi per 4 persone, per visita alle ville palladiane: ci può fornire delle informazioni?
Grazie
Massimo Melchiorre
Buonasera, deve chiedere direttamente a loro, il sito è http://www.houseboat.it/home noi siamo un giornale di turismo. Grazie