Era il 3 novembre 1922 quando un gradino emerse dalla sabbia nella Valle dei Re e si trasformò
in una scala che arrivava a una porta ancora intatta con i sigilli della necropoli, mai violata
in millenni. La tomba di Tutankhamon era stata scoperta.
Quest’anno si festeggiano i cento anni di quando l’archeologo Howard Carter realizzò il suo sogno: scavare nella Valle dei Re alla ricerca delle sepolture di due faraoni della XVIII dinastia, Amenothep IV, conosciuto come Akhenaton, colui che volle inserire il culto del solo Dio Aton, e il suo successore e figlio Tutankhamon, ancora non trovate.
Carter, supportato dai fondi e dall’abilità diplomatica di Lord Carnavon, riuscì a riprendere
gli scavi di fronte alla tomba di Ramesse VI. Fu molto fortunato e in breve tempo portò alla luce del sole la più grande scoperta archeologica della storia del XX secolo.
La tomba di Tutankhamon, appena aperta la porta, rivelò un impressionate corredo funebre, compreso il sarcofago ancora intatto. La catalogazione dei reperti, inviati al museo del Cairo, richiese molti anni e soltanto il 16 febbraio 1924, alla presenza dell’archeologo, venne aperto il sepolcro vero e proprio che rivelò la mummia di Tutankhamon ricoperta d’oro e con la celebre maschera con le sembianze del giovane faraone.
Da allora cominciò anche la leggenda legata alla maledizione di Tutankhamon, che avrebbe
colpito chiunque avesse profanato la sua tomba, dovuta alle tante morti improvvise di chi
fu coinvolto nella scoperta, a cominciare da Lord Canavon, che non fece in tempo nemmeno
a vedere la mummia, e Howard Carter.
Comunque sia, negli anni la tomba di Tutankhamon, oltre al sarcofago d’oro massiccio del peso di circa 110 kg e la maschera funebre, fornì oltre 2000 reperti, tutti al Museo Egizio del Cairo. Tra le curiosità ritrovate sei giochi da tavolo, tipo monopoli, molteplici giare di ottimo vino tutte classificate con il nome del vitigno, della vigna e l’anno del regno, di cui quattro di vino dolce, da che si dedusse che il faraone prediligesse il gusto secco.
I reperti portarono anche alla luce tanti indizi su chi fosse davvero l’uomo dietro la maschera
d’oro. Ad esempio, Tutankhamon era molto legato alla moglie, Ankhesenamon, con cui praticamente
era cresciuto insieme: l’affetto che li univa si può notare dai dettagli del reliquiario d’oro
trovato nella tomba e da una lampada, un magico vaso d’alabastro che quando si illumina
diventa traslucido e rivela la giovane coppia disegnata su un contenitore interno. Inoltre, furono trovati due minuscole bare con feti abortiti, una bambina di 8 mesi e un bimbo di 5 mesi, imbalsamati, probabilmente figli del faraone.
Tutankhamon ebbe una breve vita tormentata, morì a 20 anni, secondo le ultime indagini assassinato
per un colpo alla testa. Era solo un bambino quando divenne faraone, al posto del padre Akhenaton:
ereditò un Paese confuso, che biasimava il predecessore per aver instaurato il culto dell’unico Dio e aver ridotto l’Egitto in difficoltà. Sotto il potere del consigliere Ay, che aveva preso
il sopravvento sul povero bambino regnante, la capitale venne riportata a Tebe, si ristabilirono i
culti precedenti e si terminarono gli affreschi e i decori a Luxor alla tomba del nonno, Amenofi III.
Tutankhamon regnò per nove anni e quando morì improvvisamente i dignitari e gli addetti
ebbero solo 70 giorni di tempo, quelli necessari alla mummificazione, per preparare la tomba.
Piccola, ma non per questo poco ricca e lussuosa, anzi. Alle pareti sono state dipinte
le esequie del re, mentre il sarcofago di granito protetto da una serie di cappelle in legno ricoperto d’oro, conteneva a sua volta tre sarcofagi antropomorfi. Fino alla mummia del faraone, che ha riposato tranquilla e intatta fino all’arrivo di Carter cento anni fa.
Recentemente i ricercatori hanno scoperto che in realtà alcuni oggetti rinvenuti nella tomba non erano di Tutankhamon, ma di altri componenti della famiglia reale, come le sorelle, grazie ad un attento studio dei cartigli. Piano piano nell’ultimo secolo, si è tentato di svelare le ombre che hanno accompagnato la fama del giovane faraone, con l’aiuto di analisi del DNA e radiografie.
E’ stato accertato che il padre fu effettivamente Akhenaton, mentre la madre, nota come The Younger Lady, non era la gran sposa del faraone eretico, (la celebre Nefertiti, che ebbe solo sei figlie femmine), ma la sorella del re: quindi Tutankhamon sarebbe il frutto di un incesto.
Per questo, il bambino era fisicamente debole, con una possibile malformazione al palato e una al piede sinistro che gli impediva di camminare correttamente: nella tomba furono trovati molti bastoni con segni di usura. Inoltre, pare avesse subito un attacco di malaria e una grave frattura al femore.
La sua salute cagionevole complicò la ferita alla testa che lo portò alla morte, il colpo fu probabilmente inferto dai sicari mentre di Tutankhamon dormiva: il mandante sarebbe stato il consigliere Ay, che divenne anche suo successore e che costrinse Ankhesenamon a sposarlo contro la sua volontà. Sarebbero state trovate molte prove, soprattutto scritti, con cui la regina implorava il sovrano nemico ittita di mandarle uno dei suoi figli come nuovo sposo per evitare
di doversi unire ad un uomo che considerava inferiore: ma il giovane erede ittita morì, stranamente, durante il viaggio verso l’Egitto e poco dopo sparì pure Ankhesenamon.
Insomma, la storia sfortunata di Tutankhamon rivela l’avida ricerca di potere e dittatura che da sempre ha armato gli uomini al comando di un Paese. Inoltre, Ay fece di tutto per mantenere nell’oblio il giovane faraone, facendo persino cancellare il suo nome, i cartigli e i ritratti, dalle tombe di famiglia, come quella di Luxor di Amenofi III, ma qualcosa, un fregio qui, un’iscrizione là, è rimasto nascosto e sospeso. Fino a quando, esattamente cento anni fa,
un archeologo inglese sognatore riuscì a portare alla luce tutto lo splendore e i misteri di Tutankhamon.
Per l’anniversario, il 4 novembre 2022, hanno annunciato l’apertura dell’atteso nuovo GEM, il Grand Egyptian Museum, più volte rimandata, nell’altopiano di Giza, vicino alle piramidi, con un allestimento di oltre centomila reperti trasferiti dal vecchio museo del Cairo, con la collezione completa di quelli della tomba di Tutankhamon, mentre da poco è stato inaugurato il viale delle Sfingi, un percorso risalente a circa 3 mila anni fa che collega i templi di Karnak e Luxor.
Info: http://egypt.travel/it
Foto dreamstime.com e Pixabay
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