Le onde rosse si intersecano con quelle marroni e ocra. Qua e là emergono i viola, i blu, i neri, i gialli cupi, in un mare di sabbia unico. La terra dei sette colori è un’emozione intensa: nella
zona di Chamarel, nell’interno di Mauritius, strega l’anima e sfida l’occhio a cercare più sfumature possibili.
Avrà anche una spiegazione prosaica, dovuta al fatto che le dune si sono formate dal materiale di origine vulcanica, che si è raffreddato in tempi diversi e con composizioni chimiche differenti, a cominciare dal ferro e alluminio, i responsabili delle tinte, e che è stato modificato dalle piogge tropicali, ma la vista di questo gioco della natura provoca suggestioni.
Le tonalità sono perfettamente distinguibili, dall’alto delle piazzole panoramiche o da vicino al di là della recinzione di legno, sembrano dipinte dal capriccio di un supremo pittore, la natura, in un mix sulla tavolozza riportato nella realtà. Custodite come un gioiello, all’interno di un parco nazionale, ispirano un silenzio ossequioso e rispettoso, interrotto solo dal battibeccare delle tortore e degli altri uccellini, alla ricerca delle briciole lasciate dai visitatori nella zona caffetteria.
Alla terra dei sette colori ci si arriva lungo un percorso immerso nella vegetazione, tra bacche blu, fiori bianchi e cespugli verdissimi. Poco prima si è passati davanti alla cascata scrosciante, una delle meraviglie di questa zona dell’isola.
Non si fa in tempo a stupirsi degli spettacoli naturali che Mauritius offre ed è subito la volta di un’altra particolarità. La terra colorata è racchiusa in una recinzione di legno, in modo che non possa essere toccata da umani e modellata solo dal vento e dai fenomeni naturali: un percorso porta a vederla da vari punti, oltre che ad un recinto con le tartarughe giganti, ad piccolo giardino e ad un negozietto di vaniglia, zucchero di canna e caffè, alcuni dei prodotti di Mauritius.
Poco lontano dalla terra dei sette colori, la zona di Chamarel rivela anche altre particolarità, come la Rhumerie più famosa dell’isola. Qui, con alle spalle le distese di canna da zucchero e in uno splendido giardino costellato di ibiscus giganti di ogni colore, si possono fare visite guidate alla distilleria, oltre che degustazioni del rhum, e scoprire tutti i segreti di questo liquore.
Tornando indietro, verso nord, si scopre il Black River Gorges Park: tanti i percorsi panoramici che rivelano cascate di ogni genere e dimensioni, ruscelli, gole profonde, terrazze panoramiche sul mare azzurro, vegetazione rigogliosa e famiglie di scimmie pronte a mettersi in posa davanti alla macchina fotografica. Scoprono il lato lussureggiante di un’isola ricca di panorami diversi, con il grande cratere del vulcano spento diventato un enorme parco.
Sul lato costiero si susseguono le spiagge bianche, con le palme fino a riva, quelle più amate dai locali come Tamarin o Flic en Flac. Fino alla punta nord verso Trou Aux Biches, famosa proprio per la lunga striscia di sabbia bianca e il mare trasparente, dove sorgono molti resort. Come il Trou aux Biches Resort & Spa Beachcomber, uno dei più romantici e lussuosi della zona: scelto da coppie in luna di miele, sotto le palme o in riva al mare si celebrano i matrimoni, da qui si godono tramonti senza fiato, mentre la spiaggia è attrezzata, possibilità di provare tutti gli sport acquatici, piscina maestosa su tre livelli, spa, ristoranti etnici, ville e suite con piscina privata (www.beachcomber-hotels.com/hotel/trou-aux-biches-resort-spa).
Riprendendo la strada verso l’interno, è d’obbligo una sosta al Chateau Labourdonnais (www.chateaulabourdonnais.com). Ex tenuta coloniale del 1859 di una famiglia proprietaria di piantagioni di canna da zucchero, sembra la copia della Tara di Via Con il Vento in versione creola. Uno spettacolare parco ricco degli alberi della fiamma, acacie e di manghi, un viale
dritto e lastricato, la vecchia ciminiera della distilleria in lontananza, le sale della casa decorate e arredate a museo, un piccolo spazio per le degustazioni di rhum, negozio e il ristorante “La Table du Chateau” dove lo chef italiano Fabio De Poli, ormai da quindici anni a Mauritius, propone una cucina dove i sapori del luogo, come il cocco e la vaniglia, si sposano con materie prime freschissime, la cura e l’estro dello chef, in un risultato eccellente e gustoso. Chateau Labourdonnais è un’oasi di pace immerso in un paesaggio diverso e sorprendente, uno dei tanti che offre Mauritius, vera isola delle meraviglie.
Info www.tourism-mauritius.mu
In collaborazione con www.tourism-mauritius.mu
Foto di Sonia Anselmo
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