Mahé – Verde e blu: intensi, quasi accecanti, in contrasto netto. Il verde della lussureggiante vegetazione e il blu cobalto delle acque del mare, al quale basta un raggio di sole o uno dei tanti temporali per virare in altre sfumature d’azzurro. Mahé è circondata da questo spettacolo naturale, lo si può ammirare lungo le spiagge bianche o sulla cima dei monti, sulle terrazze panoramiche e dai resort.
Le Seychelles danno sempre la sensazione di essere approdati al vero paradiso terrestre, anche se non è la prima volta che si arriva qui. Un Eden incontaminato, ricco di profumi e colori, di emozioni che prendono il cuore per non lasciarlo più e rilassano la mente. Non si vorrebbe
mai andar via da queste isole magiche, ognuna con le sue caratteristiche, ma tutte dominate dalle rocce di granito sparse sulla costa, la sabbia bianca e le palme in riva, antichi rifugi di pirati e moderni ripari a vacanzieri del lusso, coppie in viaggio di nozze e visitatori curiosi amanti della natura. Tutti accomunati dalla voglia di essere in paradiso almeno per un po’.
Meno selvaggia di Praslin e meno sofisticata di La Digue, le altre isole principali dell’arcipelago nell’Oceano Indiano, Mahé è spesso la porta d’accesso dell’Eden: qui attraccano navi da crociera e c’è l’aeroporto internazionale. Ma non per questo non è meno affascinante delle altre. Anzi, è un mix di vivacità e incanto, tra il profumo della cannella che sembra avvolgere tutto, compresa la capitale più piccola del mondo, Victoria.
Colorata, piena di gente in movimento, d’impatto coloniale, proiettata al futuro con i recenti edifici bianchi del Parlamento e il Palazzo di Giustizia, e il quartiere costruito rubando terra all’oceano, con le piccole villette bifamiliari, edificate dallo Stato, con i giardini traboccanti di fiori.
Non ha una grande storia alle spalle: l’isola fu scoperta da Vasco de Gama nel 1502 attraverso
la sua rotta per le Indie, i primi insediamenti di cittadini francesi e i loro schiavi ci furono nel 1770, nel XIX secolo divenne colonia della Gran Bretagna fino al 1976, quando il Paese ottenne l’indipendenza.
I resti del colonialismo sono vedibili ovunque a Victoria (già il nome, un omaggio alla regina
inglese): nella miniatura del Big Ben al centro dell’incrocio principale della città, negli edifici sulle vie strette e in salita, nell’interessante Museo di Storia naturale, nella splendida Kenwyn House. Questa casa, costruita nel 1855 in un stile francese, è una delle mete più apprezzate di Mahé: all’interno due piani dedicati ad esposizioni artistiche e all’arredamento del tempo coloniale, mentre al pian terreno si trova il negozio di Jouel, la gioielleria proprietaria dell’edificio, che propone articoli di lusso con le pietre locali e ispirati alle Seychelles, oltre ad una gamma di prodotti di artigianato creolo fatti con legno, cocco, conchiglie e semi della zona.
Poco oltre, sulla larga via, si trova l’Esplanade Souvenir Kiosk, un complesso di negozi e bancarelle che promuovono i piccoli artigiani delle Seychelles attraverso i loro lavori, ideali come souvenir.
Ma è il Victoria Market il cuore della città. Un tripudio di colori e odori: i banchi di pesce fresco si alternano a quelli di frutta e verdura tropicale e di spezie, cannella e noce moscata soprattutto, ma anche pepe, vaniglia, curry, té, in un inebriante cocktail che strega i sensi del visitatore. Proprio di fronte al mercato, l’unico tempio hindu delle Seychelles si alza al cielo tra mille tinte pastello e le statue delle divinità, dedicato a Lord Vinayagar, il Dio della sicurezza e della prosperità.
Da Victoria si può partire alla scoperta dell’intera isola. Inevitabili le spiagge lunghe e bianche, con le anse disseminate da palme, rocce di granito e venditori di frutta come la rinomata Beau Vallon o la raccolta Anse Royale.
Anche l’entroterra rivela preziose attrattive, tra il verde accecante della vegetazione e le salite ripide e tortuose verso il Morne Seychelleois, 905 metri d’altezza.
Uno dei luoghi più visitati è Le Jardin du Roi, mai nome più adatto. (Domanine de l’Enforncement,
Anse Royale, P.O. Box 3037). E’ uno splendido parco, affacciato sui monti, di 25 ettari di riserva naturale con all’interno un giardino botanico, piantagioni di citronella, banane, ananas, caffè, orchidee e pepe, piante medicinali, un percorso attraverso la foresta per scoprire la vecchia distilleria della cannella, bamboo giganti, ylang ylang e gli alberi di coco de mer, con una piccola cascata. Non mancano gli animali, come uccelli e le tartarughe di terra giganti, e un ristorante che offre cucina creola, un modo ideale per scoprire i piatti locali come le ghiotte insalate con la frutta (papaya, mango, rose apple, star fruit), il pesce freschissimo e il pollo al curry.
Sempre nell’entroterra, si può scoprire la piantagione del té, fare visita alla fabbrica e capire come si produce, oltre ad avere una vista panoramica a picco sul mare. Lungo i tornanti in salita,
a poco distanza dalle distese di piante del té, si trova il Mission Lodge. Sulla cima del massiccio Sans Soucis, è il punto panoramico più amato delle Seychelles.
Qui un tempo sorgeva Venn’s Town, una sorta di comunità, fattoria e scuola, che ospitava i figli degli schiavi nell’Ottocento: oggi rimangono i ruderi di qualche costruzione, alberi maestosi dalle radici immense, un gazebo dove si sedette anche la regina Elisabetta II in visita, e un affaccio sul mare mozzafiato.
Continuando la strada del Morne Seychellois National Park, si arriva al villaggio di Port Launay. Qui si trova un paradiso nel paradiso terrestre: il Constance Ephelia, uno dei resort più belli di tutta l’isola. La sensazione di essere in un eden unico si rinforza sempre di più, insieme all’aroma intenso degli alberi della cannella che dominano gli immensi giardini.
Enorme, eppure rilassante con molta attenzione alla privacy, l’Ephelia è un gioiello dove sorgono una foresta di mangrovie, una baia parco marino dove fare snorkeling, un’altra lunga spiaggia dominata dalle maree, una foresta dove è possibile fare la zip line, un eliporto sulla punta panoramica. Si gira con le macchinine elettriche e si scopre una meraviglia dietro l’altra, compreso il recinto delle tartarughe giganti, sfamate da bambini deliziati.
Inoltre, all’Ephelia ci sono sette ristoranti, uno dei quali di cucina asiatica, la spa più grande e lussuosa dell’Oceano Indiano, boutiques, diving centre, fitness centre, kids club, piscine. Ognuna delle stanze spaziose ha grande attenzione ai dettagli e al confort, ma le suite nelle villette immerse nella foresta di cannella e a picco sul mare, con piscina privata, e la villa presidenziale alla fine della salita, sono il fiore all’occhiello di una struttura che è già un mondo a sé stante di bellezza e tranquillità. Il luogo ideale nella già paradisiaca
Mahé.
Info www.seychelles.travel, www.costancehotels.com
In collaborazione con www.seychelles.travel e www.constancehotels.com
Foto di Sonia Anselmo