Le nuvole basse, cariche di pioggia, sembrano circondare il vulcano, quasi fossero una soffice cintura. Però, nonostante il grigiore, i colori vivaci delle case e della vegetazione riescono ad emergere e a ricordare il clima tropicale di questa isola dell’Oceano Indiano.
Reunion è un angolo di mondo particolare, sospeso tra Europa, essendo Dipartimento Francese di Oltremare, e Africa, per collocazione geografica. Un pianeta a se stante dove si parla francese mischiandolo al creolo, dove sventola il tricolore bianco rosso e blu e si compra in euro, dove Saint Denis, la capitale, ha edifici coloniali, due cattedrali, un mercato artigianale, un bel lungomare con le palme, una strada pedonale dello shopping con firme internazionali e tanto traffico, come ogni grande città.
Ma appena si esce dal caotico centro e si ammirano le estese coltivazioni di canna da zucchero, appare tutto lo splendore naturalistico dell’isola. Dominata da due vulcani, uno attivo, a sud, il Piton de la Fournaise, con la sua strada della lava, e l’altro spento, a nord ovest, il Piton des Neiges, con i tre circhi, sono loro a determinare i paesaggi e le attività, mentre sulla
costa si alternano cittadine e spiagge.
Ma c’è un angolo incantato a rendere unica Reunion. Per arrivarci da St Denis la strada è lunga, costeggia campi di canna da zucchero e fiumi, fino a diventare tortuosa quando comincia la salita verso il circo di Salazie. E qui inizia la meraviglia. Ogni curva è buona per una sosta al volo per fotografare il verde luminoso delle montagne, inframmezzato da rivoli e cascate di ogni portata e genere. Sono davvero tante, qualcuna più appariscente di altre, alcune più sottili, tutte affascinanti.
La strada continua a inerpicarsi in alto, tra piccoli villaggi, coltivazioni e qualche casolare. Fino a Hell Bourg, un luogo fuori dal tempo, a oltre 1340 metri di altezza, ammantato dalle nuvole. Un villaggio, fondato da un gruppo di schiavi fuggiti verso i monti dalle piantagioni, che è diventato oggi una delle mete turistiche più amate di Reunion. Anche perché da qui partono tutti i sentieri che conducono alle molteplici attività sportive e avventurose che offre l’isola: trekking, rafting, canoa sui fiumi, arrampicate, zip line.
Del resto, Reunion è famosa proprio per le tante possibilità che offre: sulla costa tutti gli sport acquatici, compreso il surf, all’interno quelli per chi ama la montagna e la natura, oltre all’adrenalinico giro in elicottero nella bocca del vulcano attivo o attraverso gli stretti passaggi tra un picco e l’altro.
Prima di lanciarsi in qualche avventura, però, Hell Bourg soddisfa i curiosi di tradizione e storia locale. Il piccolo borgo è un trionfo di case in legno a due piani con la veranda, dipinte in colori pastello, qualche negozio di artigianato, il supermercato, un minuscolo ufficio postale, qualche ristorante e hotel. I giardini curatissimi, con le dalie di mille sfumature, la bandiera francese che sventola sull’edificio amministrativo, un’insegna vecchio stile che si fa notare, un museo sulla cultura creola: su tutto il profumo della cucina creola che si spande tra le strette vie, dominate dagli imponenti monti. L’ideale è assaggiare qualche piatto tipico, come quelli che offre Le Relais des Cimes (www.relaisdescimes.com) come il pollo con curry, polipo in umido o il mix di verdure locali.
Hell Bourg è uno dei più bei borghi di Francia, un cartello all’entrata del paese ricorda
questa singolare caratteristica, ed è immerso nel Cirque de Salazie, Patrimonio mondiale dell’Unesco proprio per la bellezza della natura. Il villaggio deve il suo nome al governatore dell’isola, Anne Chrétien Louis de Hell, che aveva da queste parti la casa di vacanza. Infatti, nell’Ottocento Hell Bourg prosperò grazie alle sue sorgenti di acqua termale, già conosciute agli schiavi che vennero a vivere qui, nella zona del cratere.
Nel 1830 arrivarono i coloni europei e si trasformò in una cittadina del benessere, con tanto
di ospedale e uffici amministrativi, mentre una strada più agevole per raggiungere le sorgenti venne costruita nel 1890. Le acque termali divennero famose ovunque, arrivano visitatori da tutta l’Africa a goderne i benefici per le ulcere, gastriti e anemie, mentre i proprietari delle piantagioni dell’isola si fecero costruire qui le ville per le vacanze.
Hell Bourg fu utile anche quando scoppiarono le epidemie sulla costa e molti bambini e donne vennero trasferiti qui, per l’aria salubre delle montagne. Nel Novecento, purtroppo le sorgenti persero importanza, a causa di un cambiamento della temperatura delle acque, e arrivò il
declino anche per il villaggio. Fino al 1999 quando si decise di restaurare 26 delle originali case creole: da allora è diventato un insolito salto nel tempo per chi visita l’isola, il cuore antico e tradizionale di Reunion.
Info: www.reunion.fr
per tour operator locale Sully Chaffre, www.ethnixtours.com, s.chaffre@ethnixtours.com
In collaborazione con www.france.fr e www.reunion.fr
Foto di Sonia Anselmo